A cura di MR & Associati
Il sostegno della Cina nella gestione domestica dell’emergenza Covid19, che vede il nostro Paese tra i più colpiti a livello globale, non è un segreto. Tra scettici e indifferenti rispetto alle conseguenze geopolitiche di questa “special relationship sanitaria”, il ministro Di Maio è l’esponente politico che più di tutti, sia all’interno della compagine governativa sia tra gli stessi colleghi di partito, celebra l’amicizia tra Italia e Repubblica Popolare. Sui suoi social, nel mese di marzo, sono all’incirca 28 i contenuti dedicati al contributo cinese di mascherine, respiratori e personale medico-sanitario, che ottengono complessivamente un livello di engagement pari a 663 mila interazioni. Il contenuto più apprezzato dai suoi follower è una gallery che ritrae alcuni operatori cinesi impegnati nella spedizione di 150 ventilatori polmonari nel nostro paese, che si aggiungono ai 40 arrivati nella prima metà di marzo (44 mila like, 5 mila commenti e 11 mila condivisioni).
I ringraziamenti del ministro degli Esteri, tuttavia, non sono rivolti solo alla Cina, ma anche alla Russia con 17 contenuti tra post e tweet. Il tasso di interazione di questi contenuti è pari a 521 mila e il messaggio più performante sull’intervento russo a sostegno dell’Italia – con numeri molto più alti rispetto al top post sugli aiuti cinesi – è un video pubblicato su Facebook il 22 marzo, quando all’aeroporto di Pratica di Mare è atterrato il primo dei nove aerei con a bordo medici e materiale sanitario (72 mila like, 20 mila commenti e 28 mila condivisioni).
Diversi anche i messaggi di gratitudine espressi da Di Maio nei confronti di Brasile, Usa, Egitto, India e Albania per il loro intervento solidale, un’attenzione che non viene riservata, invece, a Cuba: in occasione dell’arrivo dei medici cubani non è stato pubblicato, infatti, alcun contenuto sulle pagine social del ministro degli Esteri.
In rete nell’ultimo mese si nota, inoltre, lo straordinario attivismo delle pagine social dell’account dell’Ambasciata cinese in Italia, impegnata in una vera e propria attività di digital diplomacy.
Dal lancio dell’hashtag #ForzaItaliaCina a inizio marzo, sono 63 i tweet pubblicati e 56 i post su Facebook, con un livello di engagement pari a 265.172 su Twitter e di ben 1.536.189 su Facebook tra messaggi, video, fotografie, articoli e card. Un’attività gradita non solo da parte della comunità cinese nel nostro paese, ma dagli stessi utenti italiani che commentano i post e i tweet dell’Ambasciata ringraziando il popolo cinese per la solidarietà. Lo stesso ambasciatore cinese ha rimarcato in prima persona il legame con il Governo italiano, come si nota dai contenuti fotografici che lo vedono protagonista nella raccolta dei materiali arrivati dalla Repubblica Popolare.
A bilanciare gli equilibri internazionali del momento gli Stati-Uniti che per ovvie ragioni non vedono di buon occhio un eventuale avvicinamento tra il nostro Paese e la Repubblica Popolare. Se si osservano gli account social dell’Ambasciata statunitense a Roma la strategia comunicativa è molto chiara: marcare il territorio.
Se è vero che rispetto all’ambasciata cinese quella americana si è mossa più tardi nella “solidarietà digitale” verso l’Italia – che comunque non è mancata ed è stata consistente – è altrettanto vero che durante il mese di marzo la loro pagina Facebook (68.653 fan) e l’account Twitter (29.639 follower) brulicano di contenuti volti a rafforzare una partnership storica: dal repost del tweet di Trump “USA loves Italy”, a quello in cui Conte ringrazia il Presidente degli Stati Uniti per la solidarietà e il sostegno degli americani, fino al rilancio dei contenuti del Segretario di Stato Mike Pompeo. Più volte quindi sottolineato il grande impegno degli Stati Uniti in favore del nostro Paese in virtù della loro storica amicizia. Su entrambe le piattaforme social l’Ambasciata americana pubblica anche diversi messaggi che “rendicontano” le donazioni fatte all’Italia da parte delle aziende americane e gli aiuti messi in campo in termini di materiale medico e sanitario, tra tutti l’ospedale da campo con 68 posti letto destinato a Cremona offerto dalla Ong Samaritan’s purse.
A livello di stakeholder istituzionali le riflessioni sull’eventuale nuovo assetto geopolitico che potrebbe delinearsi una volta terminata l’emergenza suscitano, per il momento, poche attenzioni. Qualche debole attacco alla Cina proviene dalle opposizioni ed in particolare da Giorgia Meloni. Dopo i richiami del Presidente della Repubblica all’unità nazionale, sembra infatti che la priorità di tutti sia quella di cooperare per contenere il virus scongiurando il collasso economico.
In questa tragica fase emergenziale la Cina è lo stato che per primo si è impegnato negli aiuti al nostro Paese. È ancora presto, però, per avere una visione completa di come l’emergenza Coronavirus impatterà sulla capacità di soft-power cinese e se questa solidarietà porterà alla realizzazione di una nuova “via della seta”.