Coronavirus e i rapporti di forza internazionali. Il confronto Stati Uniti – Cina e il caso italiano

Con l’irruzione nello scenario globale del coronavirus si affaccia lo spettro della recessione economica: una variabile destinata a modificare l’ordine internazionale. L’emergenza in corso rappresenta quindi uno snodo importante di questa epoca, in funzione del quale saranno fissate le direttrici di assetti politici futuri, ma anche una sfida tra «Occidente» e «Oriente». Ad essere testate sono, infatti, l’efficienza degli apparati statali, la disciplina sociale delle popolazioni, il progresso scientifico e l’abilità delle élite nell’ideare soluzioni efficaci a problemi nuovi e complessi.

Al netto dei rapporti di forza tra Stati Uniti e Cina, che non sembrano suscettibili di modificarsi nel breve e probabilmente anche nel medio periodo, la gestione dell’emergenza per queste potenze ha un valore in sé, almeno in termini di public diplomacy. Con il presente lavoro si intendono tracciare quindi i lineamenti della contesa egemonica che ne trae origine e la cornice politica entro cui si inseriscono. Alla guerra commerciale Stati Uniti – Cina e ad un suo possibile portato, il decoupling, sono dedicati il primo e il secondo paragrafo. Questa nuova e più combattiva relazione, contrassegnata dalla «tregua» siglata lo scorso gennaio, potrebbe modificare, infatti, il panorama commerciale globale mettendo in discussione le attuali catene di approvvigionamento e produzione in settori tecnologici e industriali.

Esaminato il valore egemonico in palio con questa crisi, terzo paragrafo, vengono passate in rassegna le relative strategie approntate da Cina e Stati Uniti e i loro riflessi sullo scenario italiano, quarto, quinto e sesto paragrafo.

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