FB Bubbles: Giornata Europea del Consumatore e class action

15 Marzo. La Giornata Europea del Consumatore 

Le associazioni consumeriste il dibattito in materia di diritti del consumatore 

Il 15 marzo è la Giornata Europea del Consumatore. Giunta ormai alla sua 18esima edizione ha l’obiettivo di fare il punto sull’evoluzione della normativa in materia di tutela del consumatore, sulla semplificazione di norme e procedure per aumentare la competitività e lo sviluppo economico, assicurando contestualmente l’esercizio effettivo dei diritti fondamentali di cittadinanza.  

La riforma della class action 

Nel 2019 è stata approvata in Italia la riforma della class action, la conversione in legge del decreto Milleproroghe ha previsto un termine più ampio per la sua applicazione: novembre 2020. 

La legge sulla class action riforma l’istituto dell’azione di classe, in precedenza previsto dal codice del consumo, riconducendone la disciplina al codice di procedura civile, nel quale viene inserito un nuovo titolo, l’VIII-bis, relativo ai procedimenti collettivi o azione di classe e azione inibitoria collettiva. 

Nel complesso la riforma ha esteso la legittimazione attiva a proporre l’azione, facendo venir meno la riserva dello strumento della class action ai soli consumatori o alle associazioni a cui questi avevano dato mandato o a cui i consumatori partecipavano. Le associazioni di consumatori sono dunque legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi dei consumatori, facendone prevalere la possibilità in quanto il singolo consumatore generalmente non dispone di quell’organizzazione e di quei mezzi normalmente necessari per gestire un’azione di classe e preferisce affidarsi a un’associazione competente.  

Il dibattito pubblico in materia di diritti dei consumatori 

Come si creano opinioni e dibattito quando in ballo ci sono i diritti dei consumatori? Volendo rispondere a questa domanda abbiamo messo a confronto i dati con l’analisi degli atti normativi discussi in Parlamento in materia di diritti dei consumatori con i dati e le dinamiche di presenza online delle associazioni consumeriste. Ciò che se ne ricava è un vero e proprio mismatch. A fronte di un’attività istituzionale che vede nell’ultima legislatura 179 atti di sindacato ispettivo in materia di diritti dei consumatori su vari temi – in primis alimentare e produzione agricola, nelle conversazioni online molti di questi argomenti non hanno riscontro. Da settembre ad oggi, infatti, emergono solo cinque uscite sulla Giornata Europea del Consumatore del 15 marzo e nessuna sulla riforma della class action. In rete la discussione si concentra per lo più su temi generali come “consumatori” (312.000 menzioni negli ultimi sei mesi) e “associazioni consumatori” (191.000), configurando un panorama così vasto in termini di interlocutori, che per gli utenti risulta complesso identificare gli attori più credibili ai quali rivolgersi in caso di necessità. Il risultato è che a fronte di richieste da parte dei consumatori affinché siano tutelati i propri diritti, la presenza di associazioni che si occupano della materia è così massiccia da rendere l’offerta troppo ampia, provocando l’effetto inverso, ossia una mancata evasione della domanda. Uscite performanti su queste issue provengono principalmente dai quotidiani online con dei picchi nel periodo autunnale e sono declinate per specifici argomenti: dal contante ai seggiolini antiabbandono passando per le ricariche telefoniche e fino al rimborso dei biglietti. 

Le associazioni in rete 

In un universo associativo che conta, più o meno, un centinaio di soggetti, sono due quelle che vengono citate più spesso dalla rete: Codacons e Altroconsumo. 

Codacons è sicuramente l’associazione più conosciuta nonché quella che può vantare il maggiore accreditamento istituzionale. Online sono 40.500 le sue menzioni e negli ultimi sei mesi si è distinta particolarmente per aver preso posizione contro Tim, Vodafone e Wind sul tema “dell’euro scalato per ogni ricarica” e per aver espresso parere negativo sulla proposta della Regione Lazio di introdurre una tassa per far utilizzare i servizi igienici di bar e ristoranti. Sui social Codacons è presente su Facebook, dove può contare su una fanbase di 60.434 fan e pubblica una media di tre post al giorno, su Twitter con 9.519 follower dove alterna a contenuti propri quelli provenienti dalle agenzie stampa, e su Instagram con 1.132 follower. 

Anche Altroconsumo è una tra le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori più note (15.300 citazioni), con una fortissima presenza social, sia in termini di numeri sia di attività. Su Facebook, infatti, ha una fanbase complessiva di 560.696 fan, su Twitter di 34.794 follower e su Instagram di 30.500. Tra le sue battaglie più recenti quella contro l’iva degli assorbenti, quella sui sensori antiabbandono dei seggiolini auto, sul motore diesel e sui contratti telefonici. 

Gli stakeholder più attivi 

Il Movimento 5 Stelle è molto attivo sulle questioni relative alla tutela dei consumatori e delle banche: è il caso del sen. Elio Lannutti (M5S), membro della Commissione Finanze del Senato, attivo anche sui temi delle telecomunicazioni, assicurazioni, postale. 

Nel Partito Democratico risulta molto attivo il capogruppo in Commissione Lavori pubblici del Senato Andrea Ferrazzi (PD), attento in particolare ai temi della contraffazione alimentare. 

In Fratelli d’Italia spicca la sen. Daniela Santanché, capogruppo in Commissione Industria al Senato, sensibile ai temi dei settori bancario, agroalimentare e della ristorazione. 

In Forza Italia è l’on. Simone Baldelli, membro della Commissione Trasporti della Camera, l’esponente maggiormente attento alla tutela di cittadini, utenti, contribuenti e consumatori, in particolare in campo energetico. Anche l’on. Deborah Bergamini, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, è particolarmente attiva sui temi della difesa dei consumatori in generale con riferimento al settore postale.  

Nella Lega si registra l’attivismo dell’on. Giorgia Andreuzza, capogruppo in Commissione Attività produttive alla Camera, attiva sui temi dell’energia, gas, contraffazione, postale. 

In Italia Viva si fa notare infine l’on. Sara Moretto, capogruppo in Commissione Attività produttive, attiva sui temi dell’energia e in generale della concorrenza. 

Dal punto di vista dell’attività social degli stakeholder istituzionali vale il principio della verticalità del tema declinato su argomenti specifici, tra tutti quello legato al mondo dell’agricoltura. Seguono quello tecnologico e quello delle telecomunicazioni. A livello istituzionale si assiste, inoltre, ad un predominio del Movimento 5Stelle sugli altri partiti, non tanto in termini di interazioni quanto sul numero di uscite, soprattutto rispetto al centrodestra che appare silente. 

Ad occuparsi del tema “consumatori” sono anche il sen. Saverio De Bonis e la deputata Sara Cunial, del gruppo Misto, e i deputati Luciano Cadeddu e Francesca Anna Ruggiero del M5S. Tra questi il contenuto più performante, con un engagement pari a 2.410 interazioni, è quello del senatore De Bonis che nel suo post Facebook, pubblicato quando ancora faceva parte del Movimento, chiede alla ministra Bellanova di fermare il trattato commerciale tra Unione Europea e Canada (CETA) colpevole, a suo avviso, di mettere in ginocchio il Made in Italy. Tuttavia, è Teresa Bellanova, prima Partito Democratico ora Italia Viva, a pubblicare il contenuto che ottiene più interazioni (8.850) e nel quale sottolinea l’importanza di investire nell’agricoltura per tutelare la salute dei consumatori. 

Figura 1: temi di dibattito in relazione con la keyword “consumatori” per la Camera dei Deputati 

Figura 2: temi di dibattito in relazione con la keyword “consumatori” per il Senato della Repubblica