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Tra le tante iniziative che rientrano nella sfera del green deal europeo– quell’insieme di policy proposte dalla Commissione che cercano di migliorare il quadro di governance includendo al contempo una maggior tutela dell’ambiente – sono molte quelle che hanno interessato il settore dei trasporti, responsabile di oltre un quarto delle emissioni di gas a effetto serra nell’UE[1].
Nello specifico, a questa considerevole frazione contribuisce in maggior misura il trasporto su strada (auto e camion) con il 71% delle emissioni[2]. Non sorprende dunque che tra le tante proposte registrate nella legislatura che sta ormai volgendo al termine, molte abbiano interessato il livello di emissioni delle auto, come la proposta di “regolamento sull’omologazione dei veicoli a motore per quanto riguarda le emissioni e la durabilità delle batterie”, nota più comunemente come regolamento Euro 7.
Gli standard di inquinamento delle auto vengono infatti ciclicamente aggiornati dall’Unione europea e la proposta, presentata il 22 novembre 2022 si prefigge proprio l’obiettivo di ritoccare la precedente normativa (cd. Euro 6[3]) in un’era politica particolarmente sensibile alle tematiche ambientali.
[1] https://www.consilium.europa.eu/it/infographics/fit-for-55-afir-alternative-fuels-infrastructure-regulation/
[2] Ibidem
[3] Normativa composta da due diversi provvedimenti, come si vedrà in seguito